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case sospese | castelrotto

2016 – 2018

Nel 2017 i committenti ci hanno chiamati, avevano già le idee piuttosto chiare di ciò che volevano e, soprattutto, avevano già il terreno sul quale edificare due case. Come spesso accade, alla base delle circostanze che portano le persone ad incontrarsi esistono delle coincidenze. In questo caso gli ingredienti erano serviti, i nostri nuovi committenti, già persone di fiducia di entrambi da anni, avevano ereditato un terreno che conoscevamo molto bene, luogo di infanzia di Lorenzo e luogo di recente pellegrinaggio verso un altro committente dello studio.
Il progetto poteva partire subito.
Il luogo era foriero di molte emozioni, un “locus amoenus”, il primo obiettivo era difficilissimo: non avremmo dovuto, con la nostra architettura, rovinare l’identità e la bellezza del luogo, avevamo molto rispetto di quel prato e il suo contesto bucolico, eravamo coscienti del fatto che attualmente era utilizzato nel migliore dei modi possibili, era adibito a orto.
“La casa sospesa” era il tema che ben si confaceva con la volontà di non devastare il pianeggiante prato che avrebbe ospitato le case.
L’immagine evocativa scelta per comunicare ai clienti il concept fu: “Il castello dei Pirenei” di Magritte.
Abbiamo scoperto due clienti attenti, coinvolti con passione in tutto l’iter progettuale la stima reciproca, ha reso la fatica della ricerca della miglior soluzione e del miglior dettaglio, un piacere.
La scelta di costruire due volumi prefabbricati è stata vincente, si è concentrata la precisa progettazione nel periodo di preparazione al cantiere, la realizzazione è stata veloce e senza intoppi.
Siamo molto grati agli illuminati committenti, per averci dato l’opportunità di realizzare la loro idea già precisamente immaginata, è stato un processo stimolante che ha ottenuto un risultato che ha soddisfatto tutti i coinvolti.

crediti
simone mengani (fotografo)

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simone mengani (fotografo)