2005 – 2009
La costruzione di un luogo. Un terreno impervio. Dalla strada, con una pendenza prossima al 100%, il terreno si inerpicava verso monte intervallato qua e là da alcuni terrazzamenti agricoli memoria dei tempi in cui, i nostri antenati spendevano enormi energie per strappare al territorio anche pochi metri quadrati di terra coltivabile. Il terreno di circa duemila metri quadrati, si orienta in parte a nordovest, verso la catena del Monte Tamaro, in parte a sudovest, verso Lugano e il suo lago. L’edificio si disegna e sviluppa sull’orografia del terreno integrandosi ad esso. Ne segue la morfologia che, cogliendone le peculiarità trasforma in abitazione i pendii e i pianori esistenti. Quattro appartamenti e due ville. Ogni unità abitativa ha un doppio affaccio: sulle montagne nella zona notte, verso il lago nella zona giorno. Aperture di forma, dimensione e posizione differenti, colgono gli scorci, i punti di vista da valorizzare e valorizzati. Tutti gli spazi esterni, inclusi i tetti, sono stati recuperati come giardini e un’attenta pianificazione degli stessi, ne permette la fruizione in totale privacy senza quindi che i singoli appartamenti possano invadere visualmente gli spazi esterni altrui.
Il risultato dell’operazione è un grande gioco a incastri di volumi. Un tangram tridimensionale. Una volumetria importante il cui impatto sull’intorno è estremamente contenuto grazie al suo inserimento armonioso nel terreno.
in collaborazione con:
studio d’architettura maurizio stella e dario piccaluga sagl
crediti
simone mengani (fotografo)